Ogni anno ti sarà capitato di partecipare almeno a un evento che prevedeva un’abbondante cena o un ricco buffet e accorgerti a fine serata di quanto cibo è stato avanzato dagli invitati. Che sia una cena aziendale, un matrimonio o un compleanno, c’è sempre del cibo che resta sul piatto, integro e ancora mangiabile e viene puntualmente buttato.

Di questa situazione si è accorta anche una ristoratrice indiana, una giovane di 28 anni proprietaria di un locale nella regione del Kerala. La sua soluzione è stata quella di allestire un frigorifero all’esterno del suo locale in cui mettere i vari avanzi, circa 50 pasti al giorno accessibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La solidarietà dei suoi concittadini non si è fatta attendere e il frigo oggi è riempito anche dalla popolazione locale e da altre imprese della zona, arrivando a ospitare circa 200 pasti al giorno.

 

Anche altri Paesi hanno preso ispirazione da questa iniziativa e hanno trovato modalità simili a quella indiana per mettere a disposizione cibo a chi ne ha bisogno.

Un esempio è Berlino, in cui, grazie a Foodsharing, sono stati posti 25 frigoriferi in tutta la città accessibili liberamente a chiunque. Sono accettati soltanto prodotti con la data di scadenza ben visibile, ma è già un bel passo avanti visto che l’associazione ad oggi ha evitato di buttare circa 4,5 milioni di chili di prodotti alimentari.

In Spagna, invece, è stato il sindaco di una città a nord del Paese ad avere l’idea del frigorifero della solidarietà. I cittadini hanno pagato per l’installazione, la manutenzione e i consumi dell’elettrodomestico, utile a sfamare chi non può permettersi nulla da mangiare. Il progetto è molto importante per la città e la sua comunità, che può contribuire anche con cibi fatti in casa.

 

Qui in Italia, invece, come ce la caviamo? Non abbiamo ancora installato frigoriferi agli angoli delle strade ma ci sono diverse associazioni che si occupano del recupero degli avanzi. Ad esempio, Federcongressi collabora con Banco Alimentare e Equoevento per distribuire gli avanzi degli eventi che organizza.

Per andare incontro ai panifici e bar che si trovano spesso con dei prodotti a fine giornata che non possono rivendere il giorno successivo, c’è una app, Breading, che aiuta le associazioni a localizzare i punti vendita con eccedenze e a facilitare il ritiro del cibo avanzato. Per i ristoranti, invece, ci sono diverse associazioni, soprattutto nelle grandi città, che ritirano cibo avanzato per darlo a chi è più bisognoso di un pasto caldo.

 

Se cerchi un modo per dare aiuto a chi ne ha bisogno in modo diretto, prova a diventare un donatore. Ci sono diverse app o servizi web che si occupano di mettere in contatto chi vuole donare prodotti alimentari con le associazioni che aiutano chi ne ha bisogno.

 

La solidarietà è fondamentale per vivere in una società in cui tutti conducono una vita accettabile. E per fare ciò il punto migliore da cui partire è il cibo, soprattutto quello che avanziamo.